Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: I podcast del GLIA.
Racconti di innovazione didattica.
Buongiorno a tutte e a tutti, sono Erika Scellato, lavoro all'interno del settore per l'innovazione didattica di Ateneo e sono un Instructional Designer. Quest'oggi ho il piacere di intervistare Rosaria Capobianco che ci porterà il contributo che ha presentato all'interno del convegno del Faculty Development che si è tenuto a Genova quest'anno. Buongiorno Rosaria, benvenuta.
[00:00:29] Speaker B: Buongiorno e grazie per l'invito.
[00:00:31] Speaker A: Di cosa ti occupi nella tua università?
[00:00:33] Speaker B: In questo momento la mia priorità è sicuramente questo grande progetto che ho presentato insieme alla collega Tiziana Pacelli al convenio presso l'Università di Genova. Quindi mi occupo di didattica universitaria ma mi occupo anche di didattica di formazione docenti. Questo diciamo grande calderone che si chiama nei 60 CFU che hanno ovviamente investito alle università è una mia attenzione, perché ovviamente didattica a 360 gradi, ecco questo è il mio ambito in questi ultimi anni.
[00:01:12] Speaker A: Bene, ti ringrazio. Quest'oggi ci porti il progetto di cui appunto ti sei occupata negli ultimi anni? Quindi il tuo intervento si intitola per la promozione della didattica per competenze all'università, il progetto di ricerca PPFDU dell'Ateneo Federiciano.
Ti chiedo a tal proposito quali sono gli aspetti che ritieni più interessanti di questo progetto che hai avuto modo di sperimentare durante il corso del tuo lavoro.
[00:01:36] Speaker B: Allora, sicuramente ci sono tanti aspetti, cerco di essere sintetica in quello che potrebbero essere gli aspetti prioritari. È un progetto triennale, quindi credo che questo già sia un qualcosa di ampio respiro, sono ben tre annualità. Ad ottobre già scade la prima annualità. È un progetto che è stato finanziato dalla ricerca di Ateneo, quindi è un progetto del programma FRA, quindi la Federico II, ha investito molto in questo progetto, quindi è un progetto che vuole essere una ricerca in carvento e sicuramente l'altra grande potenzialità di questo progetto, perché poi i progetti li dobbiamo sempre valutare al termine, E sicuramente il team di ricerca, perché il team di ricerca è composto da sei membri. Quattro sono del Dipartimento di Studi Umanistici, due del Dipartimento di Matematica e Applicazioni, sempre stiamo parlando dell'Università di Napoli Federico II.
Ma la cosa interessante è che siamo due pedagogiste, due professori di didattica ambito STEM, due professori di didattica ambito UMA, quindi nessuno è solo pedagogista, ma siamo uniti dalla teacher education, cioè tutti i membri di questo gruppo si sono occupati di formazione dei docenti, soprattutto docenti in ambito scolastico, quindi quelli che sono attualmente i 60 CFU, quelli che in passato era la SIS, E la cosa bella è che siamo riusciti a dialogare, quindi anche venendo da diversi ambiti di ricerca, questo essere accumulati dalla teacher education ci ha sicuramente fatto lavorare bene insieme. Quindi direi che queste potrebbero essere, poi ovviamente c'è tutto il progetto che credo che fra poco illustreremo.
[00:03:25] Speaker A: Grazie mille Rosaria, assolutamente, come hai avuto modo di sottolineare tu l'interdisciplinarietà è sicuramente un fattore importante in questo tipo di progetti. Allora ti chiedo esatto in cosa consiste il progetto che ha questa durata triennale.
[00:03:38] Speaker B: Allora sì, è un progetto che ha una serie di obiettivi. Sicuramente vuole promuovere un dialogo tra la pedagogia, la didattica e la didattica disciplinare, perché sono docenti disciplinaristi, quelli con cui mi interfaccio nel mio gruppo di ricerca.
L'idea è proprio riflettere sul ruolo del docente universitario e su come rispetto alla didattica possiamo migliorare ampliare, sviluppare le competenze didattiche dei docenti, non solo del docente prima e seconda fascia, ma anche del ricercatore, perché abbiamo cominciato il primo anno, innanzitutto il primo anno è stato, come tutti i progetti, un anno di ricognizione, guardiamoci intorno cosa fanno le altre università in merito alla promozione, al miglioramento della didattica universitaria.
Ci siamo soffermati molto sul Teaching and Learning Center che in questo momento non abbiamo la Federico II, anche se sappiamo bene che dal PNRR è stata data l'indicazione di tre grandi, uno per il nord Italia, uno per il centro e uno per il sud, però ogni Ateneo deve cercare di promuovere. Quindi anche questa è stata una cosa interessante. Cosa stanno facendo gli altri Atenei? Come si stanno muovendo? sia a livello nazionale che a livello internazionale. Dopo che abbiamo fatto questa prima ricognizione, abbiamo messo a punto un questionario per tutti i docenti, prima e seconda fascia, ricercatori a tempo determinato e indeterminato, della Federico II. Il questionario è molto snello. Ecco, in un primo momento avevamo elaborato un bel questionario corposo, ma in realtà la nostra idea era di fare un po' il punto della situazione, cioè vi proponiamo alcune macro tematiche. Qual è la vostra percezione? Cosa volete approfondire? Cosa ancora c'è da fare? Cosa invece ritenete che state facendo in ambito sempre didattico, quindi rispetto a quella che è la didattica?
E devo dire la verità da questo primo step, dal questionario. Adesso l'abbiamo rilanciato, adesso ai primi di settembre, chiuderemo il tutto a fine mese. Abbiamo già un 250 risposte, è un questionario anonimo ed è su base volontaria. Però devo dire la verità, già in questa abbiamo avuto dei discontri, delle email dove qualcuno ci diceva che era una cosa interessante, che per la prima volta gli veniva chiesto ma come fai didattica, perché solitamente Venendo dal mondo della ricerca sappiamo bene che si è molto più sbilanciato sulla ricerca che non sulla didattica e invece è importante questo. Quindi è avuto un esito molto interessante, hanno risposto molti dall'ambito proprio STEM e soprattutto la scuola legata all'ambito matematico scientifico sono quelli che ci hanno dato più risposte.
E la cosa interessante che sta già vendo fuori è che ci stanno chiedendo di approfondire tematiche come teorie dell'apprendimento, metodologie innovative e anche molto l'ambito dell'inclusione.
Ritengono di aver necessità di un approfondimento.
Quindi il nostro primo anno terminerà con la creazione di focus group. Quindi faremo dei focus group, abbiamo questi input. Nei focus group andremo a invitare soprattutto docenti disciplinaristi, docenti che riteniamo abbiano già manifestato la volontà di condividere questo primo step.
ed il focus group sarà ovviamente messo a punto una serie di indicazioni rispetto a quello che sarà la seconda annualità.
[00:07:30] Speaker A: Una cosa che forse non abbiamo detto, non so se vogliamo dire, è per cosa sta PPFDU, cioè questo acronimo che.
[00:07:37] Speaker B: Corona...
Hai ragione, hai ragione. Dunque per intero è la prospettiva pedagogica per la formazione del docente universitario. È pretenziosa, ne siamo convinti, però abbiamo voluto mettere alcuni paletti Stiamo parlando di formazione del docente universitario. Chiunque entra in aula, fa docenza e deve saperla fare nel migliore dei modi possibili.
Investire nel miglioramento della qualità della didattica significa investire nel miglioramento della società e questo ne siamo convinti. Però ovviamente è la nostra prospettiva, è la prospettiva pedagogica quella che anima tutto questo percorso. Quindi ecco, questo è i nostri paletti.
E come ti dicevo, i focus group che saranno la fine e l'inizio, la fine della prima annualità e l'inizio della seconda annualità, porteranno a mettere a punto il quadro generale, cioè quali sono i bisogni formativi dei docenti della Federico II, che cosa ci hanno chiesto. I dati sono già molto interessanti e abbiamo dato la possibilità del questionario anche di risposte aperte, cioè oltre a quella che era una lista che andava da teorie della progettazione, se volevano approfondire le teorie della valutazione, anche lì ovviamente è un mondo che si apre, ci hanno dato anche degli altri importanti molto interessanti, poi ovviamente faremo anche pubblicazioni intermedie in merito a questo. Quindi questi focus group dovrebbero essere un confronto per portarci poi alla seconda annualità e qui è già un granino un po' più in alto.
Vorremmo creare, l'abbiamo chiamato con un acronimo che poi è anche legato all'Università di Genova, vorremmo creare un gruppo di lavoro per l'insegnamento e l'apprendimento, questo famoso GLIA. L'idea è un gruppo di persone che abbiamo coinvolto al termine del Fuqua Group e anche all'interno delle varie scuole, le quattro scuole della Federico II, per poter riflettere sulle pratiche didattiche e riducenti, per poter sviluppare delle strategie di sostegno, per poter sostenere la professionalità, perché siamo dei professionisti della formazione nel momento in cui entriamo in aula. Quindi l'idea è quello di poi attivare, le abbiamo chiamato, delle conversazioni pedagogiche. Si svolgeranno una volta al mese, saranno rivolte a tutti coloro che vorranno partecipare, chiederemo non solo federiciano, ma ci apriamo a tutto il mondo accademico, una conversazione pedagogica massimo due ore, quindi una piacevole conversazione pedagogica a cui seguirà una discussione, ma proprio per l'idea di conversare in merito a tutto questo. Dopo le conversazioni attiveremo proprio dei workshop, corsi brevi che dovrebbero essere la risposta alle richieste, cioè se ci chiederanno vogliamo soprattutto ragionare sulla progettazione, vogliamo ragionare sulla valutazione, vogliamo comprendere rispetto alla didattica per competenze, perché poi questo è il nostro obiettivo.
Ci rendiamo conto che c'è ancora tanto nozionismo.
Abbiamo ancora una didattica per obiettivi, invece ci chiedono una didattica per competenze, ma la competenza va agita, quindi dovremo cambiare il nostro modo di fare didattica, mi metto anch'io ovviamente, insegno pedagogia generale e sociale ai corsi di medicina a Scampia, la nostra nuova sede, e Scampia sicuramente per noi è una scommessa di cambiamento.
Quindi a seconda annualità creeremo questi workshop che ci accompagneranno fino all'inizio della terza, e la terza annualità lo scrivo un po' più alto.
attivare quattro comunità di pratiche. Perché quattro comunità di pratiche? L'avete compreso che il nostro ateneo è diviso nella scuola di medicina e chirurgia, la scuola di agraria e medicina veterinaria, la scuola delle scienze umane e sociali, a cui afferisco io, e la scuola politecnica delle scienze di base.
Ciascuna scuola avrà una comunità di pratica. È interessante comprendere come le comunità di pratiche possano diventare riferimento, ma nello stesso tempo progettualità. Ci saranno anche seminari o presentazioni, sicuramente abbiamo in mente di farne una in primavera, dove chiederemo ai docenti federiciali di partecipare ad una call per comunicarci la loro didattica innovativa. Quindi se c'è qualcuno che fa una didattica innovativa ce lo può dire, perché a volte si fanno tante esperienze Ma non ne veniamo a conoscenza, sono troppo settorializzate. Spero di essere stata chiara, poi ecco, dimmi se ci sono altre domande in merito.
[00:12:41] Speaker A: Assolutamente, sei stata chiarissima e ti ringrazio. Trovo molto interessante l'idea della conversazione pedagogica come un po' un'analisi dei bisogni che emerge dai vostri docenti, dai docenti del vostro ateneo, che poi si trasforma in un'offerta formativa vera e propria. Cosa hai da dirci in merito al questionario che avete sottoposto ai colleghi del vostro Ateneo?
[00:13:03] Speaker B: Allora, già stanno venendo fuori dei dati molto interessanti. Ho detto che lo chiuderemo a fine mese. Abbiamo una equa distribuzione tra uomini e donne che hanno risposto.
Abbiamo invece un'età di chi ha risposto che va dai 50 a salire, quindi i più giovincelli un po' più basso e forse c'è anche meno esperienza didattica, ecco immagino.
Sicuramente i primi dati, un dato molto interessante, avevamo chiesto ma voi negli ultimi 12 mesi. Avete partecipato a delle attività di sviluppo professionale, seminari di didattica, seminari per migliorare, workshop, visiting verso altri atenei?
Percentuale molto molto bassa. Quindi siamo al di sotto del 15%, quindi solo un 15% ha partecipato a dei seminari, workshop, attività per poter migliorare la didattica, sempre in linea di quella idea che si investe poco nella didattica.
E ancora rispetto a quelle che sono le tematiche che vorrebbero approfondire, prima ancora della progettazione, prima ancora della valutazione, ci chiedono di approfondire metodi e tecniche della didattica attiva e ci chiedono di approfondire, questo da pedagogista mi interessa, teorie dei processi di apprendimento in età adulta. Quindi c'è bisogno. Poi successivamente progettazione. Tra le ultime cose che ci stanno chiedendo un po' avevamo messo anche il rapporto uomo-ambiente, ma abbiamo capito che non interessa tanto. Interessa prima l'aspetto pratico e poi anche un po' di teoria. Quindi faremo questo nelle nostre conversazioni.
[00:14:44] Speaker A: Benissimo, ti ringrazio e a questo punto forse ci possiamo lasciare con l'augurio che il progetto vada nel migliore dei modi e che voi possiate costituire il vostro GLIA.
[00:14:54] Speaker B: Benissimo, benissimo. Grazie, un augurio e un assaggio. sfida e spero di poterlo raccontare assolutamente. Grazie ancora dell'intervista.
[00:15:04] Speaker A: Grazie a te.