Come contrastare il dropout universitario

December 13, 2024 00:14:12
Come contrastare il dropout universitario
I podcast del GLIA
Come contrastare il dropout universitario

Dec 13 2024 | 00:14:12

/

Show Notes

Estefania Garcia Gonzalez e Daniela Willi-Piezzi hanno partecipato al 5° Convegno Nazionale sul Faculty Development di Genova con l'intervento "Il ruolo del faculty developer nella prevenzione del dropout universitario attraverso la definizione di competenze e mansioni del learning coach"

Intervista di Fabrizio Bracco

Montaggio di Riccardo Novaro

View Full Transcript

Episode Transcript

[00:00:02] Speaker A: I podcast del Glia. Racconti di innovazione didattica. [00:00:08] Speaker B: Buongiorno e benvenuta Estefanía García, che è Faculty Developer presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Estefania, insieme a Daniela e Willy Piezzi, ha presentato al Convegno di Genova un intervento del titolo "Il ruolo del faculty developer nella prevenzione del dropout universitario attraverso la definizione di competenze e mansioni del Learning Coach". Estefania, in cosa si tratta il vostro contributo? [00:00:33] Speaker A: Grazie Fabrizio, buongiorno. Per parlare un po' del nostro contributo vorrei dare un attimo un po' di contesto e dire che io come faculty developer o consulente pedagogica lavoro all'interno del SEDIFO, che è il servizio di didattica e formazione docente per i docenti della SUBSI. Noi come faculty developer lavoriamo oltre che per questo servizio Sedifo per la direzione, quindi vi presento un progetto sviluppato in estretta collaborazione e sotto la guida di Daniela Villipiezzi che è la direttrice della formazione di base in SUPSI. Quando parliamo di formazione di base faccio riferimento agli studi della trienale e della magistrale in Italia. Il nostro contributo vuole mostrare il lavoro che è stato svolto riguardo alla definizione, alla creazione della figura del learning coach appunto per prevenire il dropout, cioè gli abbandoni da parte degli studenti in SUPSI. E per dare ancora un po' di contesto parlerò di alcuni dei dati più recenti che abbiamo relativi al dropout in SUPSI. Sono dati sugli studenti che sono entrati in SUPSI sei anni fa e in questo momento, dopo sei anni all'interno della SUPSI, un 62,35% ha ottenuto un titolo universitario. un 2,40% ancora rimane nel sistema in università, ma non ha abbandonato gli studi, di fronte a un 35,25% che ha abbandonato il sistema universitario. Di quelli che abbandonano, quasi l'80%, un 77% lo fa nei primi quattro semestri e soprattutto nei due primi Quindi per. [00:02:21] Speaker B: Drop out intendiamo persone che abbandonano e valutate anche persone che rallentano, fermano, congelano il loro percorso? [00:02:30] Speaker A: Quelli che interrompono il percorso ed escono dall'università, sia quelli che lo fanno perché considerano che non ci riescono più o quelli che vengono esclusi dal sistema universitario perché hanno saurito la possibilità di esame e non quelli che magari si prendono un congedo, quelli no, si considera che ancora sono dentro al sistema. [00:02:54] Speaker B: Benissimo, grazie. Allora ti lascio la parola per raccontarci il vostro progetto. [00:02:59] Speaker A: Grazie alle indagini, le ultime indagini che sono state fatte in SUPSI, sul dropout, dove sono stati coinvolti altri colleghi del SEDIFO, cioè altri faculty developers, sia nella raccolta dei dati, contattando gli studenti che avevano abbandonato il processo formativo, che nell'assessura del rapporto abbiamo capito che questo fenomeno è influenziato da diversi fattori. come la mancanza di competenze in entrata ed esperienze formative e pregresse necessarie per passare i corsi con successo da parte degli studenti e delle studentesse. Abbiamo individuato la difficoltà di integrazione, cioè di creare nuove relazioni all'interno dell'università, contatti con nuovi compagni e docenti, difficoltà di adattamento alla vita universitaria. soprattutto viste le caratteristiche specifiche che abbiamo in SUPSI, che è una università professionalizzante. Abbiamo individuato difficoltà di studio, come organizzare lo studio, trovare le strategie più adeguate, gestione di insuccessi, un basso senso di autoefficacia, anche difficoltà economiche e di conciliazioni con impegni professionali o familiari e un sentimento di abbandono e una mancanza di sostegno e di servizi di supporto. Quindi cercando di dare una risposta e abbassare gli abbandoni, sono state attuate una serie di misure dipartimentali e trasversali. Come misure di dipartimento, per esempio, possiamo citare il progetto Peer Coaching tra studenti, dove i studenti del terzo anno danno supporto ad altri del primo o del secondo Poi anche l'adattamento della didattica a livello degli studenti, secondo l'esame di entrata si creano gruppi classe di matematica per esempio e contabilità, differenziati per il livello in entrata. Corsi aggiuntivi di matematica, questo nel dipartimento più tecnico, ingegnerie. con l'idea di aiutare gli studenti a raggiungere il livello della classe. Poi anche tuttoraggi da parte di docenti o studenti di altri corsi superiori, simile al peer coaching. Poi riguardo alle misure trasversali, e quando parlo di misure trasversali mi riferisco alle misure che provengono dalla direzione della formazione di base. Sono stati delineati quattro ambiti di intervento ed è qua che il faculty developer ha un ruolo più forte. E sono stati, come dicevo, individuati diversi ambiti di intervento. Uno favorire la transizione degli studi verso lo studio universitario e qui posso citare per esempio il corso online sulle strategie di apprendimento, è un progetto portato avanti da una collega del Sedifo Selene Gervasoni, poi teste di autovalutazione in entrata con materiale di recupero, che è un proietto portato avanti anche da un'altra collega del Sedifo, Ione Galli. Poi un'altra misura trasversale è stata l'incrementare l'accessibilità della formazione attraverso forme di sostegno finanziario, dove noi come faculty developers non abbiamo intervenuto. Poi sono previste anche altre forme di sostegno e dispositivi didattici per favorire l'autoefficacia nell'apprendimento e la sensibilizzazione dei docenti. Qui ce ne siamo occupati noi, come facoltà developer durante la formazione, soprattutto durante la formazione che eroghiamo ai nostri docenti. E per ultimo parlo di prevenire gli abbandoni attraverso il monitoraggio e la realizzazione di interventi mirati di accompagnamento, che è la figura del learning code. [00:06:35] Speaker B: Infatti volevo portarti proprio qui questa figura dell'Earning Coach che da quello che avete condiviso a Genova risulta molto interessante perché mette in evidenza la dimensione dell'accompagnamento nel supporto alla facilitazione delle risorse degli studenti nell'affrontare il loro percorso universitario. Raccontaci. [00:06:56] Speaker A: Allora, come faculty developer e anche altri colleghi siamo stati coinvolti direttamente in questa definizione del ruolo del learning coach attraverso diversi step. Prima abbiamo iniziato dai rapporti sul dropout, subseek, che sono stati menzionati prima. e grazie a questi rapporti abbiamo capito il bisogno di un intervento come quello che sta già facendo il learning coach, la necessità di sviluppo di competenze di autonomia e di studio autonomo. Poi abbiamo anche fatto, ci siamo visti coinvolti in interviste semistrutturate dentro alla subsi per capire le proprie risorse a disposizione e cosa veniva già fatto di simile riguardo al ruolo del learning coach per capire i bisogni specifici del nostro Ateneo. Le interviste semistrutturate sono state fatte a responsabili della formazione base, alcuni responsabili di corsi di laurea e anche a docenti che erano già coinvolti in iniziative di tutoraggio, di peer coaching, di guida agli studenti, facevano, svolgevano già delle attività simili a quella che noi abbiamo pensato come learning coach. ma non in un modo strutturato e non definito a livello istituzionale e non riconosciuto a livello di percentuale di lavoro. Il ruolo è stato definito come una figura che sostiene studenti e studentesse nel loro apprendimento attraverso soprattutto di attività di consulenza e accompagnamento mirate ad accrescere la consapevolezza delle proprie capacità. stili di apprendimento e a individuare strategie e tecniche utili a incrementare l'efficacia di studio. e a promuovere l'autoriflessione e l'autonomia. Qui è importante capire che il learning coach segue un approccio di aiuto all'aiuto, cioè il learning coach evita di sostituirsi allo studente, alla studentessa nella soluzione di problemi e favorendo la loro autonomia e responsabilizzazione in questo modo. Agisce poi anche in modo complementare rispetto ad altre figure e altri servizi che già esistono nei dipartimenti. per esempio consulenze relative al percorso formativo di carriera, altre forme di tutoraggio, studio assistito che sono state nominate prima, attività di peer coaching, oppure supporto psicologico. Il learning coach risponde per quanto attiene questo ruolo direttamente al responsabile della formazione di base e dipartimentale e coordina il suo intervento con il responsabile bachelor o master. [00:09:40] Speaker B: Grazie Stefania. Allora, quali sono le competenze necessarie per un docente affinché sia anche learning coach? [00:09:46] Speaker A: Allora, le competenze e conoscenze necessarie per assumere questo ruolo sono diverse e riguardano sia competenze disciplinari del ambito dove stanno operando, ogni learning coach opera in un dipartimento diverso, quindi parlo di queste competenze disciplinari specifiche, ma si richiede anche una conoscenza di base legata all'apprendimento. e poi anche competenze trasversali, per esempio essere capaci di comunicare bene con gli studenti, essere capaci di avere empatia e ascoltare bene i bisogni dello studente. [00:10:29] Speaker B: Grazie. Quindi questi coach ricevono dunque una formazione che, al di là delle conoscenze che hanno della disciplina, vengono rinforzati sugli aspetti anche di psicologia dell'apprendimento piuttosto che di competenze relazionali, immagino. [00:10:42] Speaker A: Sì, qui mi piacerebbe dire che noi quando abbiamo scelto queste figure di learning coach l'abbiamo fatta attraverso un bando. Durante i colloqui che abbiamo fatto abbiamo anche scelto delle persone che avevano già un po' svolgevano alcuni, la maggior parte di loro svolgevano già questo ruolo, un ruolo simile a quello del del learning coach e molti di loro avevano già delle conoscenze che gli permettevano di svolgere bene questo ruolo e comunque sì, abbiamo previsto una formazione già partita, per ora abbiamo fatto due giornate, però questa formazione continuerà almeno durante il primo anno, i primi sei mesi di sicuro ci incontreremo una volta al mese e poi decideremo come continuare. [00:11:32] Speaker B: Quindi ci sarà, se ho capito bene, anche una forma di comunità di pratica. [00:11:37] Speaker A: Di questi learning coach. Esattamente, ci sarà proprio, c'è perché è già partita una comunità di pratica. Loro sono sei learning coach, ci incontriamo per delle pillole formative e poi per dare a loro l'opportunità di portare dei casi per condividere con gli altri e avere l'opportunità di imparare gli uni dagli altri. perché è un gruppo abbastanza etereogeneo, però possono aiutarsi, farà di loro molto bene perché hanno delle competenze che possono aiutare gli altri. [00:12:07] Speaker B: Bene, allora visto che è un percorso già iniziato, ci puoi anticipare qualche considerazione? Come sta andando? Ci sono degli aspetti interessanti che emergono da questa esperienza? [00:12:17] Speaker A: Sì, dobbiamo dire anche che visto che è un ruolo che è completamente nuovo e quindi si sta creando, è bello perché stiamo rendendo conto di di alcuni aspetti che o non ci aspettavamo o non ne avevamo pensato all'inizio e stiamo appunto creando e abbiamo avuto anche l'idea con Daniela Villipiezzi di creare una sorta di regole d'ingaggio con loro, tipo per aspetti riguardo alla privacy, poi vengono fuori anche aspetti legati soprattutto allo stress. C'è una richiesta molto, molto forte da parte degli studenti per regolare lo stress e per l'organizzazione dello studio. Un po' ce l'aspettavamo, però abbiamo avuto anche altre sorprese, altri casi che non avremmo mai immaginato. In un caso, uno degli studenti voleva fare l'incontro con il learning coach o con un familiare, quindi era una cosa che non avevamo previsto. quindi con queste esperienze che ci raccontano piano piano, lo trattiamo insieme e sappiamo come fare per le prossime volte. [00:13:22] Speaker B: Beh, mi sembra che emergano anche delle informazioni nuove rispetto a quello che potevate immaginare sulle esigenze, i bisogni, le difficoltà delle studentesse e degli studenti che partecipano ai vostri corsi di laurea, quindi penso che sia un'esperienza di apprendimento per tutte e per tutti. [00:13:38] Speaker A: È vero che per ora siamo all'inizio e ancora non ci sono tantissimi punti, aspetti nuovi, però ci aspettiamo che sia così. [00:13:47] Speaker B: Bene, bene. Allora, Estefanía García, ti ringrazio tanto per aver condiviso questa testimonianza sul learning coach. Aspetto un tuo intervento di bilancio. al prossimo convegno di Genova, dove magari ci racconterai più in dettaglio punti di forza o aspetti di miglioramento di questa interessantissima iniziativa di supporto. [00:14:09] Speaker A: Grazie. Grazie, grazie a te. Sì, sarà così.

Other Episodes

Episode

December 13, 2024 00:08:04
Episode Cover

Il tavolo di lavoro sui Teaching and Learning Center presso la CRUI

Ai microfoni Luisa Amenta, Prorettrice al diritto allo studio e all'innovazione dei processi di apprendimento presso l'Università di Palermo. 5° convegno sul Faculty Development...

Listen

Episode

December 14, 2024 00:04:53
Episode Cover

Viviana Mascardi: l'esperienza del world cafè

Ai nostri microfoni Viviana Mascardi, docente di Computer Science presso il DIBRIS, UniGe, ha partecipato alla prima edizione della Giornata della didattica UniGe   Intervista...

Listen

Episode

December 14, 2024 00:05:41
Episode Cover

Alessandra Modugno: strumenti didattici per non prequentanti

Alessandra Modugno del Dipartimento di Scienze della Formazione, UniGe, ha partecipato alla prima edizione della Giornata della didattica UniGe    Intervista di Marco Monteverde Montaggio...

Listen