La molteplicità di competenze del docente

December 13, 2024 00:10:51
La molteplicità di competenze del docente
I podcast del GLIA
La molteplicità di competenze del docente

Dec 13 2024 | 00:10:51

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Show Notes

Martina Ghio, Università degli Studi di Verona, ha partecipato al 5° Convegno sul Faculty Development con l'intervento "Co-costruzione di un percorso di faculty development literacy rivolto agli studenti di dottorato."

Intervista di Fabrizio Bracco

Montaggio di Niccolò Odino

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Episode Transcript

[00:00:02] Speaker A: I podcast del GLIA. Racconti di innovazione didattica. [00:00:08] Speaker B: Buongiorno e benvenuta Martina Ghio. Martina è una dottoranda dell'Università di Verona. Ha presentato un contributo al nostro Convegno di Genova intitolato Co-costruzione di un percorso di Faculty Development Literacy rivolto agli studenti di dottorato. Cornice teorico metodologica. Martina, ci vuoi raccontare la tua ricerca? [00:00:28] Speaker A: Buongiorno, grazie per la possibilità appunto di raccontare la mia ricerca. Allora sì, al convegno ho deciso di presentare quella che è la cornice teorico-metodologica del mio progetto di dottorato, che riguarda appunto la co-costruzione di un percorso di faculty development leadership con e per i dottorandi. Per quanto riguarda il Faculty Development ho adottato la visione secondo cui è un insieme di strategie e attività a volta dello sviluppo delle molteplici competenze dei docenti universitari e quindi anche quella che è la visione olistica secondo cui ci sono tre livelli da potenziare che sono quello micro, meso e macro che possono coincidere con lo sviluppo professionale, personale e istituzionale dei docenti universitari. [00:01:16] Speaker B: Insomma, Martina, stai dicendo che il Faculty Development non è solo, come spesso si intende, rinforzare le competenze didattiche, ma è qualcosa di più. [00:01:25] Speaker A: Sì, esatto. Il mio progetto è volto a guardare l'insieme delle competenze che possono costituire il profilo di un docente, che è comunque un profilo unitario, ma caratterizzato da una molteplicità di competenze. E dunque la volontà è quella, però, non soltanto di concentrarci sui docenti universitari, ma sul iniziare già nel dottorato a far sviluppare ai dottorandi queste varie competenze che potranno essere per loro utili per l'inserimento futuro in accademia o anche al di fuori dell'accademia come nelle aziende per chi proseguirà in questo modo. [00:02:04] Speaker B: Quindi dici anche i dottorandi che in genere sono molto orientati alla ricerca possono essere interessati a questo tipo di competenze? [00:02:12] Speaker A: Assolutamente sì. Io al momento, giusto per dare un inquadramento a ciò che ho fatto, ho condotto delle interviste con coordinatori dei corsi di dottorato di Verona e altre figure dell'ambito del dottorato. rispetto al Faculty Development e anche focus group con studenti dottorandi dell'Università degli Studi di Verona e loro stessi nei focus group hanno comunque nominato varie competenze non soltanto corrispondenti a quelle della ricerca ma appunto riguardanti anche competenze per esempio di Problem Solving, thinking, decision making, competenze sociali, comunicative, valutative, sia nell'ambito di valutare se stessi, quindi competenze autovalutative che possono essere associate anche alle competenze riflessive, ma anche competenze eterovalutative che possono essere associate a quelle didattiche nel momento in cui possono appunto imparare a come si valutano gli studenti o comunque qualcun altro se si pensa anche a una valutazione tra pari nel ambito dello stesso percorso di dottorato. Altre competenze che sono risultate interessanti per i dottorandi, benché al momento risulti non esserci grande attenzione, sono le competenze legate allo sviluppo istituzionale, quindi quelle di management, e di leadership, rispetto appunto al fatto che i dottorandi possono iniziare comunque a sviluppare queste capacità organizzative del proprio lavoro, ma anche di gestione di un gruppo o di gestione di incarichi nell'organizzazione di eventi, per esempio. [00:03:55] Speaker B: Perfetto, grazie Martina. Mi sembra di capire che ci sia una serie di competenze che vanno al di là, oltre quelle che sono quella della ricerca, normalmente intese, o quella della didattica, che sono invece spesso collegate con il Faculty Development. Per cui mi pare di capire che la ricerca a livello internazionale si sta muovendo verso un Faculty Development che è, da un lato, apertura del potenziamento delle competenze del personale accademico, una rosa di competenze molto più ampia e anche a chi è all'inizio della sua carriera, mi confermi? [00:04:32] Speaker A: Esatto, in realtà il mio progetto è principalmente focalizzato sui dottorandi, però ovviamente il Faculty Development al momento è invece una formazione rivolta ai docenti, quindi l'interlocuzione con i docenti per me è importante per capire quali sono le esperienze che loro vivono di formazione e dove notano che servirebbe della formazione sia per loro stessi che però per i dottorandi rispetto al fatto che hanno magari loro stesso vissuto una carenza di formazione in queste competenze. Quindi poi il mio progetto non prevederà un intervento con i docenti, bensì solo con i dottorandi. [00:05:14] Speaker B: No, è interessante. Ma allora andiamo un po' più nel concreto, anche se sei all'inizio del tuo progetto, quindi magari ti chiedo di anticipare. Però, una volta mappate le competenze ritenute importanti, come si possono fare dei programmi di intervento formativo proprio su queste competenze? [00:05:31] Speaker A: Al momento io ho deciso che per il mio secondo anno di dottorato che sta per iniziare andrò in vari teaching e learning center d'Europa di alcune università che mi ospiteranno per conoscere come loro propongono dei programmi rivolti ai dottorandi rispetto al Faculty Development. Quindi ho sondato tramite la ricerca banalmente su Google quali siano delle università che propongono già formazioni in questo ambito ai dottorandi e ho contattato questa università per conoscere le loro esperienze. Successivamente quello che farò oltre quindi a conoscere le loro proposte sarà di indagare lo stato dell'arte della letteratura riguardo a cosa esiste già per i dottorandi, però principalmente rispetto a quelli che sono i bisogni informativi che emergeranno dai risultati dell'analisi dei dati, dei miei dati qualitativi e quantitativi. Cercherò in qualche modo di raccogliere le evidenze già presenti e creare appunto un programma che possa in qualche modo contribuire a questo ampio panorama di formazione. [00:06:51] Speaker B: Sembra molto interessante ma è anche sfidante. Ti chiedo quali sono, dalla tua ricerca attuale, le realtà, i paesi, gli Atenei a livello europeo che già stanno sviluppando questo tipo di interventi? [00:07:04] Speaker A: Allora, io ho trovato in realtà sei paesi che già lo fanno, che sono la Danimarca, la Finlandia, la Germania, la Svizzera, l'Irlanda e il Regno Unito. Vuole sapere anche specificatamente di università? [00:07:21] Speaker B: No, no, no, era solo per avere una conferma che tendenzialmente il Nord Europa è più avanti su questo tipo di progetti. [00:07:28] Speaker A: Esatto, Nord Europa. [00:07:30] Speaker B: E allora, ultima riflessione con te. I contesti culturali, i contesti organizzativi sono diversi dal Nord Europa rispetto al Sud e in particolare al contesto italiano. Quindi anche i modelli di faculty development, gli interventi, dovranno risentire di questa differenza culturale, organizzativa. Anche se è presto parlare di questo, però ti chiedo un commento, una riflessione, anche perché hai parlato con i docenti e dunque hai già avuto un riscontro da parte di chi è già da qualche anno nell'Accademia. [00:08:05] Speaker A: Allora, già in Italia, appunto, quando ho chiesto quale fosse la visione di Faculty Development per gli intervistati, sono emerse varie prospettive che indagano ambiti diversi, che sono quelli appunto di chi si concentra solo sulle competenze didattiche, di chi invece si concentra sulla formazione di un profilo professionale completo e di chi magari è più focalizzato alla terza missione. Invece per quanto riguarda le realtà europee, immagino che sia come dice lei, rispetto che ci siano appunto delle idee anche differenti da quelle italiane e lo scoprirò in realtà perché quando io andrò nei contesti europei effettuerò anche lì delle interviste con docenti, coordinatori che vorranno partecipare per l'appunto e quindi sarà interessante poter mettere a confronto anche le diverse prospettive di facoltà di sviluppo italiana con quelle dei vari paesi europei che frequenterò. [00:09:04] Speaker B: Certo, sì, siamo anche curiosi di sapere quali saranno i risultati della tua ricerca. Rilevo anche che tu stessa, come dottoranda, stai facendo un lavoro anche su di te, confermi. [00:09:16] Speaker A: Confermo, infatti quando ho intervistato gli studenti molti mi hanno chiesto come fai a fare questa ricerca sui dottorandi mentre sei tu stessa dottoranda, praticamente devi uscire da te per guardarti dall'esterno e io ho detto sì, è vero, può sembrare un po' un paradosso ma in realtà è anche più produttivo io penso, perché essendo che lo sto concretamente vivendo, posso realmente notare quali sono magari alcune mancanze, competenze che vorremmo potenziare o acquisire anche tramite il semplice confronto con compagni in modo informale. [00:09:51] Speaker B: Certo, quindi anche la costruzione di una comunità di pratica, una condivisione, uno stimolo alla riflessività della vostra Professionalità, molto interessante. Bene, allora direi che ci hai dato un quadro interessante della tua ricerca. Aspettiamo il tuo contributo al prossimo convegno di Genova, magari con qualche aggiornamento. [00:10:11] Speaker A: Assolutamente, al convegno dell'anno prossimo porterò anche l'analisi appunto dei dati che sto raccogliendo, perché l'analisi dei dati qualitativi è quasi giunta a termine, ma ora vi è la fase di raccolta dei dati quantitativi tramite una somministrazione e un questionario ai vari dottorandi degli Etni italiani. Quindi ci sarà una bella mole di dati da analizzare e condividere. [00:10:38] Speaker B: Hai fatto un'anticipazione interessante che renderà sicuramente utile seguire anche il prossimo convegno. Martina Ghio, ti ringrazio davvero per il tuo contributo e in bocca al lupo per la tua ricerca. [00:10:49] Speaker A: Grazie mille a voi.

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