Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: I podcast del Glia. Racconti di innovazione didattica.
[00:00:08] Speaker B: Buongiorno e benvenuto a Giovanni Di Pinto. Giovanni Di Pinto ha presentato un intervento al nostro convegno di Genova intitolato "Il laboratorio teatrale nel tirocinio indiretto, un'occasione per formare a docenti competenti".
Giovanni, ti lascio la parola per raccontarci il tuo contributo.
[00:00:23] Speaker A: Grazie mille. Questo contributo, questo intervento ha voluto proprio proporre quella che naturalmente è la sperimentazione nel corso di laurea di laboratori teatrali che devono essere concepiti proprio come una scuola di alta formazione adeguata per i futuri docenti, ovviamente in scuola primaria, nella parte speciale. Il laboratorio, come ben sappiamo, è una struttura naturalmente protetta, nella quale ovviamente poter sperimentare, ma anche un luogo mentale, quindi un luogo fisico che si presenta assolutamente idoneo per poter insegnare ad insegnare. E quindi ecco che nel laboratorio viene privilegiata naturalmente quella che è la collaborazione, l'interazione sociale come una grande opportunità con i diversi partecipanti. due viti lucidanti e ovviamente docenti. Ma perché ecco il laboratorio sarà così importante? Perché nel laboratorio le discipline, ma anche i saperi, vengono in qualche modo trattati, sperimentati, proprio per essere coerenti con quelle che sono le richieste, i bisogni formativi dei destinatari e quello che è il complesso mondo della scuola scolartica, davvero variegato.
E poi perché, in qualche modo, i futuri docenti sono obbligati a vedere la pratica, ma anche la pratica è una teoria, insomma, no? E quindi questo permette di avere una visione completa su quelle che sono le azioni e pratiche future. Il lavoratore è perché, appunto, le pratiche possono trasformarsi in idee, le esperienze invece diventano dei concetti e le conoscenze invece diventano delle teorie. Il lavoro datale, quindi, è importante nell'ambito del telecineo, sia diretto ma anche indiretto. Il laboratorio in qualche modo lavora in accoppiata con il tirocinio. Il tirocinio dà la sostanza operativa al laboratorio e quindi il tirocinio chiama sicuramente in causa quello che è il mondo della scuola, concepito naturalmente come luogo privilegiato di osservazione ma anche di esperienza sul lavoro. E quindi il laboratorio nel tirocinio bidetto cosa lavorisce? Lavorisce sicuramente una disposizione costante a quella che è l'autoanalisi riflettente su quella che è la propria appunto vita istituzionale. Ora, qual è il riferimento normativo dal quale bisogna partire? Beh, sicuramente è legato al decreto ministeriale 249 del 2016 del Ministero, che ci dice chiaramente che il corso di laurea può prevedere l'attivazione di una o più laboratori pedagogico-didattici che in qualche modo sono comunque finalizzati a fare sperimentare quella che è la trasposizione pratica di quanto appreso teoricamente in aula. E poi va a mettere, in modo tale che si possa pure iniziare a partire dal secondo anno nel corso di laurea, a quelle che sono le tipologie di tirocinio obbligatorie, sia per il tirocinio diretto presso le scuole naturalmente accreditate, ma anche il tirocinio indiretto, che è molto importante e sul quale io insisto, che prevede dei momenti essenziali di preparazione dei tirocinanti, di riflessione, ma anche di discussione di quelle che sono le attività, e perché no anche documentazione di quella che è la relazione finale da presentare appunto nell'esame di laurea.
[00:03:25] Speaker B: Bene, grazie per questa introduzione. Allora, passiamo a andare nel concreto sui contenuti di questo laboratorio teatrale. Quali attività vengono proposte?
[00:03:34] Speaker A: Intanto c'è una cosa, partiamo dalla struttura, va bene? Il secondo anno in pratica abbiamo soltanto un CFU, il terzo anno abbiamo tre CFU, quindi 65 ore di attività frontale naturalmente, il quarto anno abbiamo quattro CFU che corrispondono in pratica a 100 ore di attività, il quinto e l'ultimo anno invece abbiamo appunto quattro CFU che corrisponderebbero a 100 ore di tiratica frontale, quindi complessivamente nel quadriennio avremo 300 ore di attività complessive.
Ora, qual è l'attività? Beh, sicuramente dobbiamo dire che è interessante fare riferimento al metodo naturalmente utilizzato, no? E quindi il metodo prevede proprio questa combinazione autentica di più forme di teatro d'impresa, no? Quindi il teatro su misura, nella parte speciale, il teatro azione e il teatro improvvisazione. Soprattutto se partiamo dall'idea che ovviamente la scuola viene concepita oggi come un'impresa, no? Ecco perché parlo di una forma ibida, perché in qualche modo queste tre forme in presa, vengono in qualche modo mixate, miscelate. Il tempo su misura permetterebbe ovviamente al docente, quindi al finocinante, di mettere in luce quelle che sono le disfunzioni legate proprio ai comportamenti anche per la futura istituzione scolastica, perché no? Invece il teatro azione darebbe ai seducinanti la possibilità enorme di in qualche modo rintracciare se stessi e progettare delle risposte che sono naturalmente finalizzate alla soluzione di problematiche reale. Problematiche che poi i futuri docenti dovranno affrontare quando scenderanno in campo per svolgere la professione di docente, ovviamente, no? Il teatro in mobilizzazione, non meno importante, seppur darebbe una mano a sviluppare proprio la capacità di risolvere i problemi, posto che a partire da un tema ad alto si devono proporre ovviamente delle idee, delle piste, ma anche delle possibili soluzioni in un tempo limitato, perché quando si è in classe si ha un tempo limitato, ecco, quindi nel quale il docente deve possedere appunto capacità di analisi e sintesi per risolvere le problematiche, vuoi binatura didattica, ma anche binatura relazionale e comportamentale, perché oggi le classi sono molto molto particolari e l'utenza è molto molto diversificata, ma anche problematica. Spesso siamo dinnanzi a dei casi che possono essere etichettati, se vogliamo, o entrano nella categoria dei famosi BESS, i bisogni per i speciali, dove per bisogno di educativo speciale abbiamo una categoria magro che intende proprio lo svantaggio anche socio-economico-culturale o anche problematiche legate naturalmente allo svantaggio linguistico. abbiamo tanti studenti stranieri.
E quindi quali potrebbero essere i futuri risultati delle attività condotte attraverso questa metodologia ibrida? Sicuramente il Corso Milano diventerebbe attraverso il tirocinio un vero e proprio laboratorio professionale per i futuri docenti, i quali avrebbero attraverso il teatro una possibilità comunque di sperimentare diciamo dal vivo quello che sarà il loro futuro delicatissimo ruolo insomma. E quindi il laboratorio attraverso questa metodologia ibida gli aiuta ad attraversare quella che è la notevole complessità di un cambiamento con consapevolezza e con produttività. Quindi su cosa si basa il laboratorio? Sulla capacità del futuro docente, di affrontare i processi di problem solving, come ho già rimarito precedentemente, di gestire i conflitti e in qualche modo incrementare, implementare anche la creatività, qual è l'elemento essenziale che non guasta mai insieme alla didattica e sì anche nei rapporti con i studenti.
[00:07:02] Speaker B: Ecco, prima hai parlato di anche un momento di riflessività, anche per sviluppare competenze riflessive. Quindi dopo il laboratorio, dopo l'aspetto teatrale performativo c'è un momento di riflessione?
[00:07:14] Speaker A: Sì, e difatti aiuta i futuri professionisti nell'istruzione a diventare proprio dei pratici confessivi, che riflettono appunto nel corso operazione, reflection in action, e quindi dà la possibilità di stimolare, sorgitare quello che è il pensiero divergente anche dei futuri docenti, abituandoli ad effettuare dei collegamenti e abituandoli a vedere una problematica sotto diverse angolazioni o diversi punti di vista, diciamo così, e quindi aiuta i futuri docenti a diventare proprio i ricercatori di soluzioni adeguate al contesto e al target di riferimento. Ecco, questo è il concetto essenziale.
[00:07:52] Speaker B: Bene, grazie. Allora, in conclusione, l'esperienza e la reazione delle persone studentesse e studenti che partecipano a queste attività. Come reagiscono? Come rispondono a questa proposta che comunque richiede creatività, richiede mettersi in gioco in tutti i sensi?
[00:08:07] Speaker A: Io ritengo che la reazione comunque dei studenti, anche se questa proposta è ancora lo stabile progetto, io ritengo che sicuramente i studenti possano palesare un interesse vivo per questa tipologia di attività, fosse altro perché li mette in una condizione, tra l'altro devo dire, protetta che permetterà di acquisire quelli che sono gli strumenti necessari per poter affrontare con serenità e con disinvoltura i contesti complessi a quali sono quelli appunto scolastici.
[00:08:36] Speaker B: Beh, ci auguriamo che anche questo podcast possa contribuire a far conoscere il progetto e a trovare l'interesse di corsi di laurea che vogliono sperimentare. Questa è bella idea.
Giovanni Di Pinto, grazie davvero per il tuo contributo.
[00:08:51] Speaker A: Io solo dovevo ringraziare voi per la pazienza e per la possibilità di condividere questa mia buona prassi, che in realtà è ancora un salvo di progetto.
[00:09:00] Speaker B: Grazie ancora.