Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: I podcast del GLIA. Racconti di innovazione didattica. Buongiorno a tutti e a tutte. Io sono Erika Scellato, lavoro all'interno del settore per l'innovazione didattica di Ateneo e sono un instructional designer. Quest'oggi ho il piacere di intervistare Federica Pompeiano e Sara Rocco che sono intervenute quest'anno all'interno del convegno per il Faculty Development con un intervento. Benvenute e grazie per essere qui.
[00:00:26] Speaker B: Grazie a te Erika. Grazie mille.
Io sono Federica Pompeiano, sono ricercatrice in restauro architettonico presso il Dipartimento Architettura e Design dell'Università di Genova e Principal Investigator del progetto di ricerca Landing Pro.
[00:00:42] Speaker C: E io sono Sara Rocco, Assignista di ricerca in restauro architettonico presso l'Università di Genova Dipartimento di Architettura e Design nell'ambito del progetto Landing Pro.
[00:00:53] Speaker A: Grazie, vi chiedo intanto qual è il titolo del vostro intervento?
[00:00:57] Speaker B: Il titolo del nostro intervento è Engage Students in Research, the co-creation activity within the Landing Pro Seminar Cycle, ed è un intervento che è nato nell'ambito del progetto di ricerca Landing Pro, che è un progetto di ricerca di durata triennale, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, nel quadro dell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR e dei Piani Next Generation EU ed è appunto sviluppato presso il Dipartimento di Architettura e Design dell'Università di Genova in collaborazione con diversi gruppi di ricerca. Il primo gruppo di ricerca è il gruppo di ricerca del Laboratorio di Metodica e Analitica per il Restauro e la Storia del Costruito, Laboratorio Marsh, che è diretto dal professor Stefano Francesco Musso, e collaborazione anche con il laboratorio di geomatica del Dipartimento di Ingegneria Civile e Chimica Ambientale, DICCA, che è diretto principalmente dalla professoressa Bianca Federici.
Il team di ricerca del progetto Landing Pro è composto quindi dalla sottoscritta da me stessa, in qualità di responsabile scientifica, e dalle dottoresse Sara Rocco e Sara Mauri, in qualità di assegniste di ricerca.
[00:02:05] Speaker A: Grazie. In cosa consiste il progetto? Com'è stata strutturata l'attività che avete portato avanti?
[00:02:11] Speaker B: Il progetto di ricerca Landing Pro è un progetto di ricerca che, appunto, considera e prende in esame le eredità tangibili e intangibili lasciate dai processi di industrializzazione e industrializzazione del XX secolo nel paesaggio, intendendo appunto questi lasciti come tracce, come un'importante testimonianza del passato e quindi anche una potenziale risorsa per il futuro. Quindi il progetto di ricerca si occupa di paesaggi post-industriali e vuole sottolineare questa discontinuità, questa frattura che esiste all'interno di queste linee temporali cronologiche dell'evoluzione di questi paesaggi e pone quindi l'enfasi su questa eredità dei processi sia di industrializzazione, se ci riferiamo chiaramente alla prima parte del Novecento, e poi di deindustrializzazione per quando ci riferiamo quindi alla seconda parte del Novecento.
Quindi la ricerca pone al centro il tema della conservazione e della gestione del patrimonio architettonico moderno e del paesaggio del Novecento, che è un tema ai giorni d'oggi sempre più rilevante, perché chiaramente il paesaggio è un concetto che deve essere inteso in maniera dinamica, quindi è un concetto in continua trasformazione e proprio il patrimonio e i paesaggi industriali rappresentano quindi una questione controversa nella gestione del territorio, nella pianificazione architettonica urbana, così come anche nelle politiche relative alla tutela del patrimonio culturale, motivo per il quale può essere molto utile affrontare questa tematica da diversi punti di vista.
Quindi in qualità, e qui vengo un po' al punto, in qualità di ricercatrice questo è quello che facciamo, ma in qualità ovviamente di docenti, l'università chiaramente è ricerca ma è anche didattica, abbiamo cercato in qualche modo di andare a portare questa ricerca che noi facciamo nella didattica in maniera tale che fosse un modo inclusivo e coinvolgente per gli studenti e farli ragionare su tematiche che non sono, diciamo, proprio comune in ambito didattico, almeno nel nostro settore, quindi il posto industriale sostanzialmente. Questa possibilità è stata offerta dall'insegnamento di cui appunto io sono titolare, che è il corso di Principle of Conservation, che è un corso teorico al primo anno della laurea magistrale in lingua inglese in Architectural Composition dell'Università di Genova.
Diciamo che l'obiettivo principale del corso sia quello di fornire agli studenti le conoscenze base delle principali teorie del restauro architettonico e dei principi della conservazione del patrimonio, sia a livello di edificio, di sito, ma anche a livello di paesaggio, e allo stesso tempo anche a crescerne la consapevolezza dell'importanza del ruolo svolto dal restauro architettonico e dalla conservazione nei processi di sviluppo e di continua trasformazione del nostro ambiente costruito storico, facendo anche riferimento al dibattito architettonico contemporaneo in merito a queste dinamiche di tutela.
il corso per come era stato concepito per l'anno 2023-2024, anno in cui si è svolta la nostra attività di co-creation e co-design, era stato strutturato in una prima parte di lezioni teoriche su l'evoluzione del concetto di restauro architettonico nel contesto occidentale dell'Europa occidentale e poi una seconda parte che è stata poi strutturata attraverso tutta una serie di seminari su invito che hanno visto il coinvolgimento di diversi esperti che in qualche modo hanno affrontato le tematiche di ricerca proprie del progetto Vending Bro. Quindi questi seminari diciamo sono stati il cuore della nostra attività di co-design e co-creation che poi a breve appunto Sara vi spiegherà in dettaglio e si sono svolti da marzo 2024 a maggio 2024. L'obiettivo è stato appunto quello di cercare di indagare attraverso diverse prospettive e quindi attraverso diverse competenze di questi esperti che erano appunto invitati a parlare di queste tematiche postindustriali, come si potesse in qualche modo trattare l'argomento relativo alla documentazione e interpretazione del patrimonio del paesaggio postindustriale. Quindi sono stati sei pomeriggi molto intensi, che si sono appunto svolti con open lecture della durata di circa 60 minuti, alle quali poi seguiva un'attività complementare e fondamentale di co-creation, in cui gli studenti si dovevano cimentare e tirare fuori dal vaso di Pandora, che veniva loro aperto da questi esperti, dei risultati in merito appunto alla tematica che veniva proposta.
[00:06:44] Speaker A: Grazie. Trovo molto interessante la strutturazione del progetto e ovviamente come sono stati coinvolti gli studenti. A questo punto vi chiedo qual è stato il processo di costruzione di questo ciclo di seminari?
[00:06:57] Speaker B: Allora, il processo di costruzione di questo.
[00:06:58] Speaker C: Ciclo di seminari si è caratterizzato per l'intreccio di due fasi, un'azione di co-design e una di co-creation, intese però come complementari, perché al centro di entrambe c'è sempre stata la discussione sulle sfide relative al patrimonio e ai paesaggi post-industriali. La fase di co-design era rivolta principalmente ai relatori, mentre la fase di co-creation ha visto la compartecipazione di relatori e studenti.
Iniziando, diciamo, dalla fase 1, la fase di co-design, questa si è strutturata su diversi passaggi. Inizialmente io e Federica abbiamo selezionato un gruppo di esperti da coinvolgere, che fossero quindi in grado di proporre diverse prospettive sul patrimonio e i paesaggi postindustriali. Dopodiché abbiamo proseguito con una sessione di pianificazione collaborativa su Teams, tra noi e i relatori invitati, al fine proprio di discutere il processo, l'intero processo, le modalità di presentazione e anche le risorse aggiuntive da condividere con gli studenti.
A questo punto la palla è passata ai relatori che si sono preparati, hanno inviato a noi il materiale informativo per gli studenti, un materiale che era un mix di materiali testuali audiovisivi, quindi immagini, video, audio e siti web, che fossero la base per il coinvolgimento attivo degli studenti.
A noi invece è aspettata la fase di preparazione delle istruzioni per gli studenti e infine materiali e istruzioni sono stati condivisi con gli studenti con due settimane di anticipo rispetto al seminario previsto sulla piattaforma AulaWeb di Unige.
La cerniera tra la fase di co-design e quella di co-creation è stata a tutti gli effetti l'Open Lecture, quindi la presentazione orale del relatore. Ogni lezione ha avuto una durata di 60 minuti, è stata trasmessa in diretta sulla piattaforma Teams, registrata e archiviata sulla community Zenodo Live in Pro.
Vi è poi stata la fase 2 di co-creation che aveva come obiettivo quello di consentire agli studenti di lavorare in gruppo ma soprattutto quello di rielaborare i temi trattati durante la lezione.
Il risultato finale, da noi richiesto ai diversi gruppi di lavoro, è stato quello di costruire un carosello Instagram, un post Instagram, composto da 10 slide, costituito da immagini, video, citazioni, testi, disegni a mano. E la nostra scelta di questo formato è derivata dalla necessità di realizzarlo in un tempo limitato, che dimostrasse la capacità di sintesi del gruppo, il posto doveva infatti essere sintetico e denso, accattivante e approfondito e rivolto a un pubblico più ampio. La co-creation quindi si è anch'essa strutturata su diversi passaggi, perché è al confronto dell'Open Lecture è iniziata una sessione di Q&A, quindi un momento di interazione tra relatore e studenti per dibattere sull'argomento presentato. Successivamente la classe è stata suddivisa in gruppi di lavoro di sei persone per una durata di due ore, cercando di incoraggiare anche la diversità e di competenze all'interno di ogni team. A ogni squadra è stato quindi chiesto di elaborare un post Instagram sui temi della lezione, tenendo conto sia delle linee guida date da noi, sia delle domande poste dal relatore.
partendo ovviamente dal background personale di ognuno.
Nel corso anche delle due ore di lavoro, noi e l'esperto ci siamo confrontati in itinere con i diversi gruppi e questo è stato molto utile per loro, ma anche per noi è stato un momento di confronto importante.
le due ore di lavoro, ogni gruppo ha presentato pubblicamente alla crasse il suo post e ne è seguito un momento di commento da parte sia nostra che dell'esperto.
Relativamente alla valutazione finale i criteri erano stati resi noti fin dal momento delle istruzioni, sono rimasti gli stessi per tutti i seminari e al termine delle presentazioni noi e l'esperto siamo giunti alla definizione dei vincitori.
dei post migliori. E per concludere, questi post, i migliori Instagram posts, che sono stati corretti e rivisti dagli studenti sulla base delle modifiche suggerite, sono stati pubblicati sulla pagina Instagram del progetto Landing Pro, contribuendo quindi in modo collaborativo alle attività di comunicazione e di divulgazione del progetto di ricerca.
[00:11:35] Speaker A: Grazie mille per averci raccontato che cos'è e come si è declinato il progetto Landing Pro. Forse ci potremmo lasciare con un augurio per il futuro che è quello di fare in modo che la ricerca e la didattica trovino sempre più punti di incontro, di comunicazione. Non so se siete d'accordo.
[00:11:51] Speaker B: Sì, siamo molto d'accordo anche perché per concludere vorremmo giusto mettere l'accento su alcune riflessioni che io e Sara abbiamo tratto da questa prima esperienza nostra in realtà, perché è la prima volta che cerchiamo di portare la ricerca nella didattica attraverso delle metodologie di didattica diciamo non convenzionali o se vogliamo partecipative. Quindi quello che noi sicuramente possiamo dire che è stato molto diciamo costruttivo questo approccio di occuparsi diciamo di questo patrimonio e di questi paesaggi industriali nell'ambito appunto di un corso di docenza Che sì, che prevede chiaramente un taglio molto specifico in merito alla conservazione, alla tutela del patrimonio, ma che allo stesso tempo comunque tira in ballo molte sfaccettature legate proprio alla tutela, alla conservazione di questo particolare patrimonio che molto spesso non è proprio percepito come patrimonio. Quindi questo modo nuovo di approcciarsi a questa tematica di ricerca per noi è stato molto costruttivo.
Poi è stato molto bello cercare di stimolare il pensiero critico negli studenti e quindi anche di conseguenza uno spirito rivolto verso l'analisi di determinati casi studio.
Lo stimolo anche del lavoro di gruppo è stato molto interessante, anche se alcuni poi si sono lamentati, ma perché poi all'architettura non abbiamo molti laboratori, quindi loro sono già abituati a lavorare in gruppo per molto tempo e su diversi fronti e quindi C'è stata anche questa osservazione in cui ci sono stati degli studenti che si aspettavano effettivamente un taglio proprio più teorico e una lezione più frontale in realtà da questo corso e noi invece li abbiamo di nuovo proiettati verso il lavoro di gruppo. E poi è stato anche molto bello vederli mettersi in gioco a livello di creatività grafica ed espressiva e quindi cercando anche di allargare il pubblico ad altri studenti rispetto a quello che facevano e cercare anche di confrontarsi con esperti che in qualche modo erano lì anche a vedere il loro lavoro in corso di sviluppo.
[00:13:59] Speaker C: E forse diciamo una nota finale dal nostro punto di vista come ricercatrici. Questo progetto ha dato dei benefici anche a noi perché ci ha consentito di migliorare le nostre capacità di comunicazione per trasmettere degli argomenti complessi anche in un modo più semplice, più accessibile e oltre ovviamente avendo coinvolto così tante persone questo ha consentito di ampliare la nostra rete e lo scambio costante di conoscenze. E infine, forse, aver utilizzato Instagram e il sito web Landing Pro è un impegno anche per noi ad ampliare il pubblico della nostra ricerca.
[00:14:41] Speaker B: Sì, assolutamente, concordo con Sara e quindi concordo anche con il tuo augurio. Speriamo che ci siano in futuro altri punti di contatto tra appunto ricerca e didattica universitaria.
[00:14:53] Speaker A: Grazie.
[00:14:54] Speaker B: Grazie a te, grazie a te.