Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: I podcast del Glia. Racconti di innovazione didattica.
[00:00:08] Speaker B: Buongiorno, abbiamo collegata Federica Emanuele del Teaching and Learning Center dell'Università di Torino. Federica ha presentato un intervento al Convegno di Genova intitolato Strategie collaborative per costruire innovazione didattica in università. L'esperienza del TLG di Torino. Federica, ci vuoi raccontare il tuo contributo?
[00:00:25] Speaker A: Bene, buongiorno a tutti e a tutti. Innanzitutto il contributo è stato vissuto, nel senso che racconta un'esperienza che è stata portata avanti dal TLC di Torino, insieme alle colleghe la professoressa Barbara Bruschi e la professoressa Emanuela Torre. Cosa abbiamo fatto? Cosa ha fatto il TLC? Nello scorso anno accademico ha promosso una iniziativa che aveva l'obiettivo di promuovere l'innovazione didattica all'interno dell'Ateneo Torinese. Quindi è stato organizzato un evento che aveva un titolo evocativo, Abbraccio al futuro, libera l'innovazione in aula, e l'obiettivo era proprio quello di coinvolgere tutta la comunità universitaria torinese e di raccogliere attraverso una modalità che abbiamo chiamato call, che rimanda un po' agli di raccogliere proposte di innovazione didattica che richiedevano però di avere alcune caratteristiche specifiche, ad esempio le proposte dovevano essere presentate in gruppi composti da almeno tre persone e all'interno di ogni gruppo dovevano essere presenti almeno due ruoli tra quelli che compongono la comunità universitaria. Quindi i ruoli che noi abbiamo identificato erano il personale docente, il personale tecnico-amministrativo, il personale non strutturato in cui possiamo pensare i borsisti, gli assegnisti di ricerca, i collaboratori, i docenti a contratto e poi la comunità studentesca.
Quindi ogni innovazione doveva essere presentata a un gruppo composto da almeno tre persone con all'interno almeno due ruoli.
Forse è un po' complesso, ma questo fa capire proprio lo spirito che spingeva a questo evento, cioè andare a promuovere diversi livelli coinvolgendo tutti, coinvolgendo figure differenti. Dicevo poco fa abbiamo utilizzato la modalità simile a quella dell'Hackathon perché c'è stata tutta una fase di preparazione, di presentazione degli abstract, ma poi il 9 e il 10 novembre del 2023 tutti i gruppi che avevano proposto un Amstrad si sono ritrovati in Ateneo nello stesso momento per scrivere insieme in modo collaborativo il progetto di innovazione didattica che poi è stato valutato e poi appunto sono stati assegnati dei premi in denaro per permettere di portare avanti queste iniziative di innovazione didattica nei successivi anni accademici, a un anno di distanza, siamo qui a monitorare questi progetti che sono stati portati avanti, che hanno vinto. I progetti avevano alcune caratteristiche, nel senso che sono stati identificate delle categorie di proposte di innovazione didattica, proprio per cercare di andare incontro a quelle che potevano essere le differenti esigenze anche di innovazione presenti all'interno dell'Ateneo, che derivano un po' da ricerche precedenti che sono state fatte all'interno dell'Ateneo, all'interno del TLC. Una prima categoria era quella legata al singolo insegnamento, in questa categoria quindi erano inserite delle propose di innovazione didattica che andavano a innovare un singolo insegnamento. La seconda categoria poi era quella delle aree disciplinari e quindi ci si riferiva a un macro settore con delle propose di innovazione che potessero avere un respiro più ampio.
gruppi di insegnamenti, quindi insegnamenti anche di aree disciplinarie affini o differenti.
In questo caso, ad esempio, sono state presentate delle proposte che si riferivano a corsi di laurea, particolari annate, corsi nelle prime fasi del percorso accademico. e poi c'era una categoria speciale a cui abbiamo voluto dedicare attenzione, c'è delle proposte che erano proposte, scusate quest'incio di parole, ma derivavano proprio da una riflessione di studentesse e studenti, quindi proposte che venivano avanzate direttamente dalla comunità studentesca, che si era poi magari cercata un collegamento con dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, ma aveva individuato lei questa esigenza di innovazione.
[00:04:22] Speaker B: Ecco, Federica, ti chiedo, questa è una parte interessante, quella che viene chiamata anche la student voice. Come avete fatto a coinvolgere gli studenti? Erano momenti formali, strutturati oppure informali, raccolti in aula? Raccontaci.
[00:04:34] Speaker A: Allora, innanzitutto ci va una piccolissima premessa organizzativa. Il TLC torinese al suo interno è composto da un rappresentante per ogni dipartimento e quindi abbiamo già sul territorio accademico delle figure e poi all'interno del consiglio direttivo del Teaching and Learning Center sono presenti di studentesse e studenti.
Ci sono alcuni rappresentanti, quindi in prima battuta abbiamo utilizzato loro per promuovere all'interno dei loro canali informativi l'iniziativa.
C'è stato anche un supporto da parte dei docenti che sono inseriti all'interno del Teaching and Learning Center, che hanno allargato all'interno dei loro dipartimenti, delle loro scuole l'invito. E poi c'è stato, qualcuno potrebbe dire un passaparola, qualcuno potrebbe dire anche un po' di spam, nel senso che l'hanno passato, diciamo, a rientro dalle vacanze estive c'è stata proprio un'azione un po' massiccia di sponsorizzazione di questo evento. Però crediamo che il passaparola sia stato fondamentale.
In alcuni casi sono stati i docenti stessi che sono andati dai loro studenti, dai loro tesisti, dai studenti che erano in ingresso, in altri casi c'è stata proprio una partecipazione che è partita più direttamente dalla comunità studentesca.
[00:05:47] Speaker B: C'erano dei temi che ricorrevano nelle loro richieste?
[00:05:51] Speaker A: Allora, sì, innanzitutto i temi ricorrenti sono quelli, come dire, dell'attenzione al singolo, dell'attenzione alle esigenze, ma anche, e questo è stato molto interessante, un'attenzione a quello che è il territorio, quindi individuare anche delle iniziative che permettano di inserirsi in modo efficace all'interno del territorio, all'interno di quelle che sono le strutture che sono presenti all'interno dell'Ateneo Torinese.
Ad esempio gli studenti sono stati molto presenti in tutti quelli che erano i progetti che si riferivano ad esempio a supportare studentessi e studenti nei primi anni del corso. Faccio degli esempi che mi vengono in mente e che ho sotto mano così per non perdermi i pezzi.
Però ad esempio insegnamenti di servizio relativi alle discipline di base.
Noi abbiamo degli insegnamenti ad esempio in area STEM, in area sanitaria, in cui c'è anche proprio la sfida da parte del docente di individuare il canale comunicativo giusto per l'insegnamento di fisica o di matematica all'interno di un corso di area medica. In questo caso gli studenti hanno segnalato questo bisogno, questa necessità e sono stati pronti anche a mettere in campo delle iniziative e delle riflessioni da questo punto di vista.
[00:07:10] Speaker B: Grazie, mi sembra molto interessante e un esempio da replicare anche per chi ci ascolta. Questa call ha portato diverse proposte, state una selezione, un supporto anche economico delle proposte vincitrici. Vuoi fare un bilancio di questa esperienza, portare punti di forza o anche suggerimenti di miglioramento, consigli per chi vuole ispirarsi a questa vostra iniziativa?
[00:07:33] Speaker A: Certo. Allora, innanzitutto i risultati che noi abbiamo ottenuto. Quando il TLC ha lanciato questa iniziativa, dall'interno proprio del Consiglio Direttivo, alcuni erano più motivati e sicuri del risultato, altri più titubanti. E invece è stato un successo, tanto che a distanza di un anno stiamo mettendo in campo e stiamo portando avanti una seconda call sull'innovazione didattica, perché sono stati presentati 69 abstract, 69 progetti, con una partecipazione di oltre 400 persone. E questo è stato un risultato bellissimo, stimolante. Dall'altra parte dicevi suggerimenti e punti di criticità. Inserire 430 persone, tutte nello stesso momento, in Ateneo a lavorare insieme è stata la sfida nella sfida. È stata veramente una sfida importante che ha richiesto il supporto e la collaborazione attiva di tutto l'Ateneo, nel senso che noi in quelle settimane ci siamo interfacciati con la logistica, con i sistemi informativi. Infatti abbiamo dovuto poi inserire un po' dei vincoli, nel senso che i gruppi più numerosi, quelli magari composti da dieci persone, sono stati presenti fisicamente solo in un numero inferiore. però abbiamo avuto quasi 300 persone che in una stessa giornata hanno partecipato a questo evento. Come è stato organizzato l'evento? C'è stato un primo momento di accoglienza e poi le persone si sono fisicamente spostate in una serie di locali dell'Ateneo che sono stati messi a disposizione. Ogni gruppo aveva il suo tavolo, la sua connessione a disposizione, poteva usare i suoi device ed è stato reso disponibile quella che era la traccia di scrittura del progetto, perché utilizzando questa modalità collaborativa, negoziale hackathon, i partecipanti alla colle hanno inizialmente presentato un abstract e qui non è stata fatta nessuna selezione, se non una selezione rispetto al regolamento. Quel mattino poi è stato reso disponibile lo schema della proposta progettuale, che era lo schema classico a cui probabilmente tutti sono abituati nella redazione dei progetti, però i gruppi prima non hanno potuto prepararsi il progetto. Prima avevano raccolto le idee, avevano preparato un abstract, in quel momento poi hanno scritto il progetto e hanno preparato anche poi un piccolo poster che è stato utilizzato nella giornata successiva prima della premiazione per così avere una visione di insieme dei progetti presentati. Poi alla conclusione della giornata, quindi alle 18, si è chiuso il caricamento del progetto definitivo e il consiglio direttivo del centro ha lavorato nella notte e nella mattina successiva per valutare questi progetti. La valutazione è stata articolata in due fasi. Prima c'è stata una analisi in doppio cieco e sono stati assegnati dei punteggi su una scala che era stata creata un po' ad hoc, sulla base di quelli che erano anche i criteri del regolamento della COL. Vi faccio qualche esempio, un po' di rigore metodologico rispetto al piano del progetto di innovazione, l'integrazione con il contesto di riferimento, l'individuazione di piani che permettessero di monitorare e valutare le iniziative, la fattibilità del progetto rispetto anche a quello che è il contesto di scuola, di dipartimento, di corso di Ateneo Torinese, la sostenibilità e la possibilità di replicare l'iniziativa, quindi sono stati poi premiati dei progetti che magari potranno autonomamente con dei diversi finanziamenti procedere in futuro.
e poi ovviamente gli aspetti di innovazione e anche di originalità. Ogni categoria poi è arrivata a quattro progetti finalisti che sono stati rivalutati con il supporto anche del comitato scientifico del TLC e quindi sono stati individuati poi due vincitori per ogni categoria e quindi come dire è stato un processo che anche dal punto di vista della valutazione ha richiesto ovviamente come si si aspettava rigore e punti di attenzione.
aspetti che abbiamo individuato come assolutamente da replicare. La progettazione collaborativa è stato un punto sicuramente di forza dell'iniziativa, nel senso che è stato probabilmente faticoso per i partecipanti individuare a inizio novembre una giornata da dedicare all'iniziativa, ma nello stesso tempo noi abbiamo poi fatto una piccola valutazione anche proprio di gradimento dell'iniziativa ed è emerso come questa partecipazione collaborativa abbia permesso di sentirsi parte della comunità, di condividere le pro le esperienze in quel momento e di lavorare. Alcuni docenti ci hanno scritto nei commenti e ci hanno poi detto era anni che non mi succedeva di essere cinque, sei, quattro ore immerso nella scrittura di un progetto a lavorare con persone e quindi questo è stato Sicuramente probabilmente è faticoso, ma dall'altra è stato un punto sicuramente di forza. Le criticità o gli aspetti migliorabili? C'è sicuramente l'aspetto organizzativo che ha bisogno sempre di essere molto presidiato e quindi anche all'interno del TLC è necessario ci siano poi delle figure che siano in grado di orientarsi all'interno di un ateneo grande come il nostro, ad esempio, per capire su quali canali muoversi. Altro aspetto che abbiamo deciso di monitorare, probabilmente è necessario chiarire alcuni aspetti dei progetti in modo più centrato rispetto al tema dell'innovazione didattica.
Ad esempio in alcuni casi abbiamo notato come i progetti fossero scritti molto bene, molto ricchi, ma ad esempio nella call che ci sarà quest'anno abbiamo aggiunto, oltre alla presentazione scritta del progetto, anche un piccolo confronto di persona con qualche rappresentante dei gruppi che possa magari illustrare meglio il progetto, perché nella valutazione i valutatori lo scorso anno si sono a volte un po' scontrati con dei dubbi e quindi questo proprio dal punto di vista organizzativo è stato un punto che è stato chiarito. Rispetto ai progetti sono emerse alcune criticità che però speriamo servano anche alle persone che hanno portato avanti questi progetti per migliorarsi, nel senso che molte volte ad esempio non erano previste delle azioni di monitoraggio e di valutazione del progetto, ma ci si limitava al semplice gradimento. Quando invece si vanno a introdurre delle innovazioni è necessario poi andare a valutare aspetti che sono anche un pochino più complessi e che vanno nella direzione di comprendere qual è l'impatto che queste innovazioni possono avere sugli studenti, sull'istituzione, sul docente stesso e quindi questi sono un po' i punti che andrebbero monitorati e tenuti sotto controllo.
[00:14:15] Speaker B: Bene, grazie, questo ci sembra molto interessante anche da permettere a chi ci ascolta di trarre spunto e magari replicare. Un aspetto che ti volevo chiedere, spesso i teaching and learning center fanno anche supporto e consulenza ai docenti, ai corsi di laurea per la realizzazione di questi progetti di innovazione didattica.
In questo caso avete previsto anche un supporto metodologico oppure avevate più il ruolo di coloro che organizzano l'hackathon, gestiscono il finanziamento e organizzano tutta la progettualità per favorire la creatività delle persone?
[00:14:51] Speaker A: Allora, diciamo che noi in questo momento stiamo facendo entrambe le cose e per il TLC è anche stata una novità, nel senso che era forse il primo grande evento che proponeva e quindi in quest'ultimo anno stiamo lavorando su questi aspetti. Sicuramente c'è stato inizialmente un supporto e c'è attualmente con i gruppi vincitori. Abbiamo incontrato il gruppo insieme ma poi singolarmente e con ogni gruppo è stato rivisto il progetto, sono stati dati suggerimenti e siamo a disposizione per un supporto che può essere legato, non so, devo aprire il corso Moodle per quell'iniziativa, lo apriamo nell'area e-learning del TLC.
Quindi ci sono delle attività più di servizio, a cui ci rendiamo disponibili. Nel caso dei gruppi vincitori, in cui il capofila era lo studente, proprio dal punto di vista organizzativo, la gestione economica è sotto il TLC, mentre negli altri casi il finanziamento è stato spostato ad esempio al docente di riferimento. Quindi ci sono questi aspetti. E quindi sicuramente come dicevi tu una consulenza e un supporto dal punto di vista più metodologico e organizzativo. Abbiamo però in questi mesi portato avanti anche un supporto per i 60 gruppi che invece non hanno vinto. Nel senso che in una prima fase abbiamo rivolto a tutti l'invito di segnalarci volontà di procedere, bisogno di supporto, nel senso che il Telecinque la fase non era in grado di finanziare e di supportare dal punto di vista economico anche gli altri progetti, ma ci siamo resi disponibili per aiutare. Qualche gruppo ci ha chiesto un supporto, ci ha segnalato che aveva intenzione di procedere autonomamente, ci ha chiesto suggerimenti. Un'altra attività che è stata fatta poi è stata quella di fare una lettura più trasversale e ampia dei progetti, nel senso che all'interno del consiglio direttivo sono stati individuati dei soggetti esperti che hanno rivisto i progetti e hanno individuato delle linee comuni. Due, ad esempio, sono già state portate avanti. Uno è tutta l'area legata a tutti quei progetti che andavano a riflettere sulla realtà virtuale.
in cui c'era un aspetto legato alla realtà virtuale, all'intelligenza artificiale. Quindi sono stati letti questi progetti, sono stati convocati tutti questi gruppi e si stanno avviando dei momenti di incontro e di scambio, anche perché in alcuni casi ci si è resi conto che l'obiettivo di innovazione era inserito in aree disciplinari differenti, ma si faceva riferimento ad esempio all'utilizzo di attrezzature molto simili e quindi è stato favorito lo scambio perché magari modifico il mio progetto e mi allineo e possiamo insieme collaborare a utilizzare la stessa risorsa e quindi questa è stata una prima area e l'altra area è stata quella di tutti i progetti che al loro interno prevedevano un'attenzione al tema dell'inclusione e dell'accessibilità.
Anche in questo caso, insieme alle delegate per i DSA e i disabili del nostro Ateneo, sono stati portati avanti dei momenti di incontro, anche qui per, in questo caso, raccogliere anche delle esigenze che sono emerse e per individuare una strategia più comune per poter portare avanti delle iniziative. Quindi c'è anche questa attenzione che ovviamente richiede un po' più di tempo, perché richiede un'attenzione diversa, ma c'è stata un'attività di supporto anche in questo caso.
[00:18:26] Speaker B: Molto bene, grazie. Allora, per concludere, Federica, ti chiedo una nota un po' più informale. C'è qualche progetto che ti ricordi per la sua particolare originalità e innovatività? Ora, non è che è il tuo preferito, non voglio sicuramente scatenare malintesi e malumori, ma semplicemente se vuoi raccontarci qualche progetto che ti ha colpito in particolare per la sua originalità.
[00:18:50] Speaker A: Sì, esatto, come hai detto tu, questa è la memoria che ho in questo momento. I progetti erano tutti assolutamente validi e interessanti. Allora, io ricordo, ma questo magari lo premetto anche un po' per affinità rispetto a quelli che sono un po' i miei interessi di ricerca di lavorazione tecnologica o a cose molto lontane da me.
Da una parte ricordo bene un progetto che era relativo proprio all'apertura sul territorio, quindi andando a lavorare per costruire delle occasioni e delle iniziative di service learning per studenti universitari all'interno del contesto ad esempio torinese, andando a integrare diverse figure professionali che in ambito diciamo più ampio educativo e sociale lavorano, quindi riferendosi all'ambito più psicologico, socioeducativo, educativo pedagogico e quindi mi ricordo questo perché era molto radicato all'interno del territorio. Ricordo poi, e qui potrei fare degli errori di citura perché siamo su ambiti che sono molto lontani dalla mia attività quotidiana, invece ad esempio dei progetti che si riferivano all'utilizzo della realtà virtuale per, e qui potrei sbagliarmi, fare proprio delle attività clinico mediche molto specifica ad esempio in ambito veterinario.
Quindi migliorare la possibilità per studentessa e studenti di comprendere la struttura di un certo tipo di animale, quindi usare la realtà virtuale per ad esempio avvicinarsi alla pratica endoscopica, se ricordo bene.
come dire, questi sicuramente mi hanno colpito perché c'era un'attenzione molto alta e un legame alto tra quello che è l'innovazione anche più tecnologica, i mezzi che noi oggi abbiamo a disposizione, ma anche aspetti che sono legati proprio all'apprendimento, perché l'obiettivo dell'innovazione era quello di supportare l'apprendimento e poi ad esempio anche percorsi che andavano a a ricercare sempre di più un'accessibilità rispetto a software per aiutare ad esempio i non vedenti, se ricordo bene, nella traduzione di formule matematiche. quindi cose molto specifiche che però dimostrano proprio anche come l'Ateneo abbia avviato una profonda riflessione su quelli che erano i bisogni della comunità e quindi questo è stato sicuramente il punto più importante e più incoraggiante anche di questa iniziativa.
[00:21:26] Speaker B: Certo, mi sembra che il bilancio sia ampiamente positivo e la vostra esperienza abbia dimostrato che certe formule, come l'hackathon per esempio, possono andare a scatenare e disvelare la creatività, il potenziale creativo e innovativo che è presente nella compagine tra docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti dell'università. Trovare le formule giuste per attivare questi processi creativi è un po' il segreto e mi sembra che il tuo racconto, la tua testimonianza sia un esempio positivo di come possiamo stimolare questi processi creativi di trasformazione e di innovazione nella nostra Accademia.
Quindi, Federica Emanuel, ti ringrazio davvero per il tuo contributo. Vi auguro una buona prosecuzione per il vostro progetto e ancora complimenti.
[00:22:13] Speaker A: Grazie, grazie a voi.